Abbiamo avuto il piacere di intervistare Christian Tranquilli, Responsabile della Scuola Calcio del Passo Corese.

L’ importanza di saper fare divertire i ragazzi e di insegnare il rispetto delle regole e soprattutto del compagno. Queste sono le basi per far crescere i ragazzi secondo Christian.

 

1. Partiamo da questa nuova stagione. Quali sono gli obiettivi della Scuola Calcio del Passo Corese ?

Gli obiettivi sono quelli di cercare di ricreare all’interno dell’impianto sportivo un ambiente sano dove i ragazzi possono stare insieme, ritrovarsi, imparare divertendosi e soprattutto giocare a calcio. 

Cerchiamo di coinvolgere tutti i giovani di Passo Corese e dintorni, in modo da creare un gruppo unito e che si ritrovi non solo magari a scuola ma anche nello sport. Vogliamo creare le giuste opportunità per questi ragazzi di stare insieme e di crescere sia come giocatori che come persone.

 

2. Cosa cercate di trasmettere ai ragazzi?

 

Cerchiamo di trasmettere la cultura e il valore assoluto che per noi ricopre lo sport.

Per noi lo sport e soprattutto il calcio è fondamentale per la crescita sociale e sportiva dei ragazzi.

Aiuta i giovani a crescere, ti fa condividere emozioni, ti insegna il rispetto del compagno e soprattutto il rispetto delle regole.

Cerchiamo quindi di trasmettere la serenità, l’educazione e il rispetto di tutto quello che riguarda la società e il calcio in generale.

 

 3. E' importante insegnare ai più piccolini lo sport attraverso il gioco? quale è la vostra metodologia ?

Usiamo una metodologia univoca per tutti gli allenatori. L’apprendimento attraverso il gioco è fondamentale. Un buon istruttore deve saper fare, ma deve saper anche essere. 

L’istruttore deve insegnare attraverso il gioco perché attraverso di esso il ragazzo apprende in modo migliore.

Ogni istruttore avendo una categoria deve conoscere quelle che sono le fasi sensibili, ad esempio i più piccolini attraverso lo sviluppo delle capacità propriocettive, quelli più grandi attraverso gli schemi di base, lo sviluppo delle capacità coordinative, le abilità prima tecniche e di tattica individuale, poi se parliamo di agonistica anche tattica collettiva.

La metodologia è questa, si divide in due fasi: bisogna “saper fare”, ovvero individuare la categoria e quelli che sono le fasi sensibili. “Saper essere”, alla quale tengo particolarmente, sapersi porre in maniera corretta, in maniera sorridente. Bisogna invogliare i bambini a giocare insieme e stare insieme. Io penso che questo tipo di metodologia porta dei buoni risultati.